Catturato il primo segnale che precede la nascita di un buco nero

Scoperto il segnale che precede la formazione di un buco nero: potrebbe essere la prima traccia del materiale che sta per essere inghiottito.

(Credit immagine a raggi-x: NASA/CXC/Northwestern Univ./A. Hajela et al. - Credit illustrazione: NASA/CXC/M.Weiss) © Ansa

Il buco nero in questione si è formato in seguito all’esplosione di una kilonova, cioè la produzione esplosiva di una grande quantità di materiale radioattivo seguita dal collasso di una neonata stella compatta, probabilmente una stella di neutroni, troppo massiccia per resistere più a lungo alla propria gravità.

L’esplosione è stata osservata il 17 agosto 2017 ed è avvenuta a’ 130 milioni di anni-luce dalla Terra. Il successivo collasso nel buco nero, però, non è stato istantaneo: “si è verificato dopo un tempo di circa un secondo” spiega Cristiano Guidorzi dell’Università di Ferrara e co-autore dello studio. Ora, grazie ai raggi-x misurati dal satellite Chandra della Nasa, a circa 1.200 giorni dall’evento catastrofico è stata osservata la firma di una componente nuova, formatasi proprio in quel secondo.

Due le ipotesi, secondo gli autori dello studio: “Potrebbe essere una sorta di ‘boom sonico’ – prosegue Guidorzi – risultato della improvvisa decelerazione del materiale radioattivo creato negli istanti immediatamente seguenti l’esplosione e precedenti il collasso finale a buco nero. Oppure, potrebbe trattarsi dei primi vagiti dovuti al materiale intrappolato nel disco di accrescimento attorno al buco nero”. Solo le future osservazioni chiariranno quale delle due è la spiegazione corretta.