Possibili impatti

Aphopis colpirà la Terra nel 2036.

Questo potenziale “distruttore” di 300/400 metri di diametro e di 200 miliardi di tonnellate di peso, se dovesse scontrarsi con la superficie terrestre potrebbe liberare un energia fino a 100 mila volte l’esplosione nucleare su Hiroshima. “Tra le soluzioni, la più interessante prevede l’invio di un’astronave capace di attirare il meteorite e di modificare così l’orbita su cui viaggia” afferma l’astrofisica Margherita Hack.

Aphopis risulta essere uno dei cento asteroidi che figurano nella lista della Nasa degli oggetti “a rischio” per il nostro pianeta. Prende il nome dal dio egizio Apopi che venne soprannominato appunto il “distruttore” e che, nel continuo conflitto con il dio-sole Ra, rappresenta lo scontro ancestrale tra il bene e il male. L’asteroide Aphopis secondo diversi calcoli potrebbe schiantarsi in un’area compresa tra l’Arabia e il Giappone, o tra il Madagascar e la Nuova Guinea, o in Siberia. Ma potrebbe anche finire nell’oceano Pacifico, tra la California e le Hawaii. Per Anatoly Perminov, ex-capo dell’Agenzia spaziale Russa, nel 2029 l’asteroide potrebbe essere così vicino alla Terra da poter essere individuato anche ad occhio nudo.

2011 AG5: nuova minaccia nel 2040

La nuova minaccia arriva dagli Stati Uniti, dall’osservatorio di Mount Lemmon, in Arizona, là dove lo scorso gennaio è stato scoperto che, fra ben 28 anni, l’orbita dell’asteroide 2011 AG5 potrebbe intersecare quella della Terra. A detta degli studiosi del Nasa Jet Propulsion Laboratory di Pasadena, la Terra verrà minacciata da questo asteroide che nel Febbraio 2040 passerà vicinissima al nostro pianeta e, viste le dimensioni, il suo impatto potrebbe essere devastante.E’ una roccia di 140 metri di diametro non visibile ovviamente da telescopi terrestri  che, solo nel 2023 si potrà definire identificare e valutare la sua portata che porterà ad avere un quadro più veritieri al fine di potersi attivare e prendere le dovute precauzioni che servono per fare in modo di salvare il pianeta.

Niente dicerie del web dunque, infatti la stessa Nasa ha ufficializzato la notizia tramite un comunicato che conferma il possibile impatto aggiungendo però che le probabilità che il corpo impatti la Terra sono basse, ha circa una possibilità su 600 di raggiungere il suolo terrestre, conferma che arriva anche dalla scala Torino, che valuta i rischi d’impatto, e lo vede al primo gradino sui dieci livelli previsti; è dunque possibile tirare un sospiro di sollievo? Per ora si parla ancora di stime provvisorie, l’asteroide sarà costantemente monitorato per controllare il rischio di collisione, gli scienziati della NASA si mostrano alquanto cauti.